Circolare n° 19/2020
Il 10 marzo scorso, con riferimento ai Decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri dell’8 e del 9 marzo 2020, abbiamo inviato ad ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti Ambiente – Milano) una nota per raccomandare i Gestori (Multiutility) degli impianti di depurazione, che trattano rifiuti da pulizia impianti fognari ex articolo 110 – comma 3 del T.U.A., di mantenere inalterata la disponibilità alla ricezione dei rifiuti conferiti dalle vostre Imprese e non interrompere o compromettere servizi di pubblica utilità fondamentali; ARERA ha diramato ieri, tramite il suo sito www.arera.it, il comunicato che vi alleghiamo.
A seguire, evidenziamo l’informativa di Utilitalia (Associazione delle Multiutility – Gestori dei servizi pubblici tra cui del Ciclo Integrato delle Acque / Depuratori) con circolare n° 01488/DG dell’11 marzo 2020 ai suoi Associati, che sul sito http://www.quotidianosanita.it è stato pubblicato un articolo redatto dall’Istituto Superiore di Sanità e da funzionari del Ministero della Sanità sulla sicurezza delle acque potabili e delle acque reflue (scarichi fognari) relativamente alla diffusione della COVID-19.
L’articolo, richiamato dalla circolare, precisa che “Le acque di rubinetto sono certamente sicure rispetto ai rischi di trasmissione della COVID-19 … e allo stato attuale non risultano evidenze di trasmissione della malattia da SARS-CoV-2 a livello di sistemi fognari e trattamento delle acque reflue. … le correnti pratiche di depurazione sono efficaci nell’abbattimento del virus … Allo stato attuale non risultano evidenze di trasmissione della malattia … a livello di sistemi fognari e trattamento delle acque reflue e non si hanno evidenze di infezione, né per il nuovo Coronavirus né per altri Coronavirus, nel personale esposto professionalmente a reflui, adottando gli ordinari dispositivi di protezione individuale e le correnti norme di sicurezza sui luoghi di lavoro. La raccolta e la depurazione di reflui potenzialmente infetti, tra cui quelli prodotti in ambienti ospedalieri e luoghi di cura, e la loro corretta gestione sono infatti la base per contenere le vie ambientali di diffusione delle patologie trasmissibili … È inoltre dimostrato che i coronavirus sono molto sensibili ai disinfettanti, soprattutto agenti ossidanti a base di cloro, utilizzati comunemente per il trattamento di acque reflue, potabili e ad uso ricreativo.”
Come comunicato con nostra circolare n° 16/2020, le vostre Imprese dovevano già e devono ora sempre adempiere a quanto previsto dal Testo Unico sulla Sicurezza nei luoghi di lavoro (D. Lgs. n° 81/2008 e s.m.i.) anche con riferimento alla “salute” di tutti i soggetti coinvolti, anche solo potenzialmente; le particolari condizioni di lavoro e le materie trattate comportano sempre un alto rischio di infezioni e malattie (oltre la COVID 19 ed anche più dannose di essa).
Il vostro personale è tenuto al rispetto di norme di sicurezza, distanze di rispetto dai cantieri da parte di terzi, dispositivi di protezione individuale, tutela della salute anche con riferimento a medico del lavoro prescelto, anche con l’utilizzo di guanti protettivi, maschere antivirus (per esempio per rischi da HIV – Epatite – Salmonella – altro), occhiali protettivi, calzari protettivi ed altri DPI specifici che l’Impresa ha l’obbligo di fornire, aggiornare, nonché controllare che vengano sempre correttamente utilizzati nelle attività lavorative da tutti i dipendenti; importante è l’attività formativa ed informativa costante ai dipendenti per il rispetto di essenziali norme per l’igiene personale e degli indumenti anche in interruzioni del lavoro, pause, termine del lavoro: questo deve sempre essere oggetto di attenzione nell’organizzazione della vostra Impresa, indipendentemente dal Coronavirus, che comunque si aggiunge ai rischi di contagio.
Cordiali saluti
La Segreteria ASPI