Circolare n° 18/2020
Relativamente alle attività di trasporto rifiuti è intervenuta ieri 11 marzo 2020, la lettera della Regione Lombardia – Direzione Generale Ambiente e Clima “Oggetto: Inquadramento attività di gestione rifiuti nell’ambito dell’emergenza Covid-19” che, a seguito dei chiarimenti richiesti precisa he le attività di “gestione dei rifiuti costituisce attività di pubblico interesse”, come stabilito anche dall’art. 177 comma 2 del D. Lgs. 152/2006 e s.m.i. (Testo Unico Ambientale): trattandosi di puntuale riferimento alla norma nazionale riteniamo che le considerazioni esposte abbiano valore su tutto il territorio italiano.
La lettera richiamata in premessa è indirizzata dalla Regione Lombardia a Prefetture Lombarde, D.P.C. e Presidenza del Consiglio dei Ministri, MATTM, ANCI, Confindustria, Utilitalia, Assoambiente, Cisambiente e specifica:
“Si evidenzia che tale previsione si riferisce a tutte le tipologie di rifiuti, sia urbani che speciali, e che il medesimo decreto legislativo all’art. 183, comma 1, lettera n), definisce la gestione dei rifiuti come “la raccolta, il trasporto, il recupero e lo smaltimento dei rifiuti, compresi il controllo di tali operazioni e gli interventi successivi alla chiusura dei siti di smaltimento, nonché le operazioni effettuate in qualità di commerciante o intermediario”: tutte le attività elencate, pertanto, sono di pubblico interesse.
Si ricorda inoltre che, ai sensi dell’art. 208, comma 6 del D. Lgs 152/06, le autorizzazioni al trattamento dei rifiuti comportano “la dichiarazione di pubblica utilità”.
Pertanto le limitazioni generali alle attività economiche emanate dalle competenti Autorità non si applicano alla gestione dei rifiuti, fatte salve diverse indicazioni da parte delle Autorità medesime.
Inoltre la raccolta e gestione dei rifiuti urbani, rappresenta un “servizio pubblico” che non può essere interrotto.
Per le restanti gestioni di rifiuti, occorre far salva la possibilità di continuazione dell’attività, in modo da evitare che blocchi in punti della filiera di trattamento rifiuti possano impedire la regolare attività di imprese o impianti legati al ciclo degli urbani”.
Ciò premesso ed anche con riferimento al chiarimento della Regione Lombardia (e in attesa anche di eventuali comunicazioni da parte del Ministero Ambiente) riteniamo possiate continuare a svolgere le attività di gestione rifiuti in quanto attività di pubblico interesse, con le modalità e precauzioni da noi già comunicate con le precedenti circolari n° 16/2020 e 17/2020 a cui rinviamo.
Non esiste alcun riferimento al fatto che gli interventi di gestione rifiuti devono essere effettuati solo per situazioni di emergenza.
Vi alleghiamo per comodità di consultazione l’ultimo DPCM emanato dal Governo e pubblicato oggi in Gazzetta Ufficiale (DPCM dell’11.03.2020) recante “ulteriori misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, applicabili sull’intero territorio nazionale” che ha introdotto misure restrittive ulteriori rispetto a quelle già precedentemente adottate; prevedendo la chiusura di una serie di attività quali le attività commerciali al dettaglio (tranne le attività di vendita di generi alimentari e di prima necessità che sono individuati nell’Allegato 1 del decreto) e le attività di ristorazione. Le nuove disposizioni sono efficaci a partire da oggi 12 marzo e fino al 25 marzo 2020.
Sul decreto non viene fatto alcun cenno alle attività svolte dalle vostre imprese, per cui continuano ad avere efficacia l’ordinanza del Dipartimento della Protezione Civile n° 646 dell’8 marzo 2020 che precisa che “le disposizioni di cui all’articolo 1 … del DPCM 8 marzo 2020 si applicano alle sole persone fisiche … E’ esclusa ogni applicabilità della misura al transito e trasporto merci ed a tutta la filiera produttiva. Quanto previsto dal medesimo articolo 1 … non vieta alle persone fisiche gli spostamenti su tutto il territorio nazionale per motivi di lavoro, di necessità o per motivi di salute, nonché lo svolgimento delle conseguenti attività” e la richiamata lettera della Regione Lombardia dell’11 marzo 2020 (in attesa di eventuali ulteriori precisazioni da parte del Governo o dal Ministero Trasporti o dal MATTM).
Cordiali saluti,
La Segreteria ASPI