Circolare n° 43/2020

La gravità dei disagi, dei danni, delle incertezze e delle sofferenze determinatesi nell’emergenza da Covid 19 ci inducono a considerazioni sulle relative fasi che si sono succedute sino ad oggi, quindi a contribuire per la diffusione di informazioni corrette e puntuali a Tutti coloro che vogliano leggerle e valutarle come nostra storia, non solo in relazione alle specifiche attività lavorative, quindi per segnare materialmente la loro successione nella nostra vita sino ad imporci la situazione attuale, lo smarrimento collettivo, la vanificazioni di quanto fatto da singoli e Imprese dal dopoguerra a ieri, la sconcertante incertezza sul futuro della nostra Bella Italia, delle Imprese italiane, dei Lavoratori italiani, dei Cittadini italiani di tutte le età.
Certamente a dicembre 2019 in Italia, a livello istituzionale e non, c’era conoscenza del grave problema sanitario che stava interessando una parte della Cina e della Corea del Sud, paesi frequentati da molti nostri connazionali per lavoro e rappresentanza con assidui scambi;
con richiami al D. Lgs. 2 gennaio 2018 n° 1 (vedere articolo 25 estratto ed allegato), il Consiglio dei Ministri, nella riunione del 31.01.2020 presieduta dal Presidente Giuseppe Conte, al comma 1 di contestuale delibera, dichiara ” … per 6 mesi dalla data del presente provvedimento, lo stato di emergenza in conseguenza del rischio sanitario connesso all’insorgenza di patologie ….” (vi alleghiamo copia della delibera del Consiglio dei Ministri 31 gennaio 2020 pubblicato in Gazzetta Ufficiale n° 26 di sabato 1° febbraio 2020 <pagina iniziale e pagine 7 e 8> per lettura completa e documentazione); poi a metà febbraio il nostro Paese avrebbe inviato aiuti sanitari in Cina per lodevoli motivi umanitari.
Dopo il 21 febbraio 2020 esplode in Lombardia e Veneto il problema contagi da Covid 19 che è dilagato rapidamente in Italia senza freni, cogliendo tutti di sorpresa, comprese le strutture sanitarie e la Protezione Civile istituzionale, con dotazioni e scorte di presidi sanitari ed attrezzature per cure e protezione, anche quella individuale, probabilmente appena sufficienti per le condizioni di vita normale a cui eravamo abituati, nulla di più, senza adeguate informazioni studiate e predisposte con inviti a prudenza e cautela negli spostamenti e nei contatti o sintomi a cui dare importanza, né notizie di verifiche a campione ed indagini preventive per una emergenza prevista e dichiarata;
restiamo certamente sorpresi e sconcertati se, per esempio, andiamo a verificare quante esposizioni fieristiche ci siano state in Italia sino al 29 di febbraio.
Noi Italiani, di tutte le età, dall’8 di marzo 2020 (dopo più di un mese dalla delibera 31.01.2020 del Consiglio dei Ministri per dichiarare lo stato di emergenza) abbiamo registrato ed ascoltato una lunga, perdurante, sequenza di provvedimenti legislativi, relazioni, numeri, dichiarazioni, con avvisi, divieti ed obblighi che hanno cambiato radicalmente il nostro modo di vivere e di lavorare (o di non lavorare), senza vie di uscita da uno stato di cose più assurdo di una guerra, i dati di ieri nelle informazioni di oggi, nessuna indicazione per una strada su cui incamminarci domani verso una normalità necessaria anche se per ora solamente sperata.
Tra amici e conoscenti siamo stati anche capaci di fare, a debita distanza e rimettendoci completamente ai moderni mezzi di comunicazione che tutto possono, commenti di ogni tipo, anche scherzosi, per cercare di stemperare la gravità della situazione: è una lezione – impareremo – saremo meglio – apprezzeremo di più quello che abbiamo ed a cui siamo abituati – programmeremo il futuro invece che vivere alla giornata – ecc. ecc. addossandoci colpe (che forse anche abbiamo).
Poi, tornando a vivere la realtà, ci ritroviamo nell’assurdo stato di cose che si è determinato e per non soccombere dobbiamo fare ricorso alle nostre risorse e capacità personali in attesa di sostegni dello Stato che ci rappresenta come Popolo e per il quale abbiamo assunto, per la vita, il nostro impegno sociale:

  • fino a ieri non erano spendibili da nessuno quelle risorse economiche, se pur minime, più volte annunciate a sostegno e certamente necessarie in certi casi per il vivere la giornata;
  • Imprenditori ed Artigiani, ognuno per proprio conto ed intuito, cercano/studiano strategie per la sperata ripresa;
  • siamo alimentati giornalmente con dati, cifre e numeri di ieri che non possiamo collegare alla realtà delle cose e dei fatti;
  • fuori dalla normalità della nostra vita operosa e spensierata, abbiamo dovuto constatare immediatamente la mancanza di strutture di sostegno o paracadute, ci siamo trovati sospesi nel vuoto, addirittura con ipotesi di differenziazione degli infetti da Covid 19 per essere ammessi alle cure oppure no in base all’età;
  • abbiamo conosciuto l’attuale carenza di mezzi e strutture della Sanità Italiana, i cui primati nel mondo sono ora un ricordo; all’emergenza hanno risposto individui, Medici ed infermieri, spesso con enormi sacrifici e mettendo in gioco la propria vita;
  • dopo le tristi esperienze vissute in Cina, Corea, Italia, Germania e via via nel mondo, pur essendoci una OMS e intensi scambi di informazioni di ogni tipo nel mondo, oggi circolano sconcertanti dubbi se le procedure adottate per curare gli infetti da Covid 19 siano state sempre le più giuste, pur nell’impossibilità di poter dare garanzie di esiti positivi; forse potevano essere utili Linee Guida specifiche predisposte da Istituzioni preminenti acquisendo più informazioni possibili su quanto già accaduto altrove e successivamente aggiornate dalle progressive valutazioni scientifiche sui risultai delle cure adottate e sui deceduti, informandone la collettività sofferente, incerta e confusa, anche per alimentare fiducia e speranza.
  • Noi Italiani stiamo vivendo nella nostra bellissima ed amata Italia una situazione difficilissima, come sospesi nel vuoto con possibilità di caduta, e purtroppo dobbiamo constatare che chi è posto ad occuparsi della Politica in Italia, che proprio nelle situazioni più difficili ha modo di dimostrare il valore e l’efficacia del proprio pensiero impiegato per il bene di Tutti, non si sia impegnato subito per unire gli ingegni e le energie per una esemplare azione politica comune per contrastare l’attuale crisi e darci speranza di un domani sicuro e degno della nostra storia. Purtroppo la Politica nel nostro Bel Paese può apparire in questa fase smarrita e ferma in un pantano, invece avremmo bisogno di iniezioni di fiducia con il pensiero e l’attenzione rivolti anche al domani.
  • Dipendiamo da una “Europa” che abbiamo voluto Unita per essere, nel continente, tutti più forti e sicuri nelle avversità e nelle difficoltà, senza confini, con liberi scambi e contatti, con una moneta unica, ma nell’attuale avversità ogni Stato dell’Europa pensa al suo popolo ed alla sua salvezza; mancano del tutto strategie comuni e forti per resistere all’avversità e superarla insieme, viene talvolta anche il triste dubbio che ciò non sia per valutazione e scelta di parte.
  • Ogni giorno siamo pure invitati a dare un nostro contributo economico per sostenere la Protezione Civile (e ci si chiede: ma non è il = Dipartimento della Protezione Civile – presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri cioè una Istituzione nazionale ?), più recentemente siamo invitati a dare un nostro contributo per sostenere il Sistema Sanitario Nazionale (ma non è anche questa una Istituzione nazionale del Ministero della salute ?), poi ancora un contributo alla Protezione Civile che possa sostenere il Sistema Sanitario Nazionale; queste circostanze purtroppo aggiungono evidenza alla precarietà della struttura del nostro Bel Paese, è immediato per chiunque dedurre che aggiungono incertezza e sfiducia;
  • sono state annunciate, come aiuto alla spesa, riduzioni di imposte sul valore aggiunto e dobbiamo augurarci che l’imponibile non aumenti perché ciò renderebbe ovviamente inutile, solo di facciata, l’annunciato aiuto.
  • ………. oggi ci mancano ancora le mascherine facciali per Tutti, che le disposizioni ci obbligano ad indossare perché presidio fondamentale, e pure annunciate in arrivo a milioni !

Siamo ad oggi cari Amici, questa triste esperienza ci sta mettendo bene in evidenza la realtà vera (al di là del raccontato), ci sta insegnando valori, ci sta dicendo chi siamo, ci sta stimolando a reagire con le nostre forze e con le nostre capacità personali fisiche ed intellettuali, a trovare comunque vie di uscita per tornare ad una vita sicura e dignitosa e da Italiani ce la faremo, ma non dobbiamo mai dimenticare questo periodo e magari ognuno di noi metta giù una traccia storica sintetica degli eventi, dei disagi e delle contraddizioni, per conservarla e rivederla poi ogni tanto anche quando tutto andrà bene.
Cordialmente,
Aldo Coccolo
Associazione ASPI